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CENNI DI STORIA POLARIS
Understand the riding experience. Live the riding experience. Work to make it better.
Comprendi l’esperienza di guida. Vivi l’esperienza di guida. Lavora per migliorarla.
I fondatori Polaris: Allan Hetteen, Edgar Hetteen, David Johnson
Il cammino Polaris inizia nel 1944, anno della sua fondazione, nella cittadina di Roseau in Minnesota. Dopo la creazione di prodotti per l’agricoltura nel 1955 uno dei soci fondatori inventò la motoslitta. Nel 1960 per provare la validità del progetto venne effettuato un raid attraverso l’Alaska di ben 1.200 miglia che ebbe un successo senza precedenti. Da lì in poi il mercato motoslitte si perfezionò sino a raggiungere risultati commerciali fuori da ogni aspettativa. Il nuovo business trasformò Polaris in una vera e propria industria. Nel 1962 prese vita una nuova struttura, ad oggi ancora esistente, a Roseau, una vera e propria fabbrica con tanto di catena di montaggio.
Dopo il progetto poco fortunato della Comet, nel 1965 toccò alla Mustang, sostenuta da un lancio marketing senza precedenti per quell’epoca. In seguito la gamma si allargò grazie anche a Colt, Super Voyager e Charger. Da qui solo successi, sia di vendita che sportivi, grazie alle performances della Mustang, autrice di incredibili vittorie nelle gare più significative d’oltreoceano. Nel 1968 nacque un nuovo stabilimento a Afton in Wyoming e una sede logistica a Minneapolis. Nello stesso anno fece la sua apparizione una nuova linea di motoslitte TX (Playmate, Charger e Colt) e due anni più tardi Polaris entrò nel mondo “a ruote” con il prototipo da corsa di un autovettura spinta da un propulsore derivato dalle motoslitte, la Star Car. Nel 1970 Mike Baker in sella ad una motoslitta sperimentale denominata X-2 stabilì il record del mondo di velocità raggiungendo le 109.9 miglia orarie. L’evoluzione continuò e la serie TX si perfezionò sino ad arrivare alla Indy nel 1980, prodotto rivelatosi un punto di riferimento per tutto il mercato neve. I successivi vent’anni garantirono alla serie Indy una vita lunga e redditizia.Nell’estate 1983 William Wendel destinò una piccola cifra ($ 100.000) al business ATV che iniziò così a prendere forma. Nei mesi a seguire iniziarono gli esperimenti che portarono alla creazione di tre prototipi: un tre ruote con telaio Polaris ed estetica Yamaha, un tre ruote e un quattro ruote progettati ex novo.
Nella primavera 1984 una ricerca effettuata sulla rete vendita rivelò la validità del progetto e quindi un team specifico si mise al lavoro per realizzarne la fattibilità. L’esperienza delle motoslitte permise di progettare un atv con motore due tempi, cambio automatico PVT (Polaris Variable Trasmission) sospensioni anteriori McPherson e pedane laterali contenitive. Gli atv Polaris furono i primi al mondo ad adottare il cambio automatico a variazione continua. Il 21 luglio 1985 in occasione dei 30 anni, Hall Wendel annunciò che Polaris darà di li a poco il via al programma tre e quattro ruote; lo storico annuncio venne festeggiato con una torta gigante a forma di motoslitta, la mitica Trail Indy. Per la cronaca nella primavera seguente la produzione partì. E così nel marzo 1985 nacque lo Scrambler tre ruote e il Trail Boss a quattro; Polaris volle ritagliarsi uno spazio nel mercato dominato dai marchi giapponesi Suzuki, Kawasaki, Yamaha e Honda quest’ultima presente in forze dal 1970. Nell’agosto 1985 Polaris spostò la sua attenzione produttiva su unità a quattro ruote ritenute meno pericolose e più semplici da condurre. Due anni più tardi anche i competitors abbandonarono il mercato dei tribike. Nel 1987 nacque la Consumer Product Safety Commission a salvaguardia della sicurezza sugli atv. Polaris fu la prima ad istruire i propri dealer in modo tale da trasferire alla clientela in modo adeguato le informazioni relative alla guida. Nel suo primo anno di produzione Polaris confezionò più di 9.000 unità e Chuck Baxter annunciò l’introduzione di una nuova linea a quattro ruote motrici. Ben presto gli atv sorpasseranno come produzione le motoslitte.
Nel dicembre 85 il management annunciò un aumento di produzione e sette mesi dopo con un investimento di 3 milioni di dollari lo stabilimento di Roseau venne ampliato per ospitare due linee di produzione ben distinte per gli atv e le motoslitte. Nel 1987 al Trail Boss 250 si aggiunse la versione 4x4 e nel 1989 venne la volta del Big Boss 4x6 utilizzato nel 1991 dai Marines degli Stati Uniti per le ricognizioni notturne in Iraq. Sempre nel 1989 venne montato il primo sistema di iniezione elettronica a bordo di una motoslitta. La produzione continuò a spron battuto e nel 1990 nacque l’entry level Trail Blazer e la motoslitta Indy RXL EFI. Nel medesimo periodo Polaris sbarcò anche nel mercato PWC (personal watercraft) e nel 1992 arrivarono anche le moto d’acqua a due posti. Un’altra pietra miliare della produzione Polaris entrò in scuderia nel 1995, anno nel quale naque la Robin Manufacturing nel Wisconsin una società costituita in comproprietà con la Fuji Heavy Industries per la produzione di motori di piccola cilindrata: lo Sportsman 500 4x4, che segnò l’era delle sospensioni indipendenti, del riduttore e delle prestazioni off road. L’anno successivo ritornò, ma a quattro ruote, lo Scrambler destinato ad essere, soprattutto in Italia, un dei più grandi successi commerciali mai registrati. Negli anni a seguire entrarono in suderia anche il Magnum 4x4, utility dall’aspetto heavy duty, l’Xplorer 300 e 400 e la versione 4x4 dello Scrambler. Polaris nel 1998 si inserì in altri due mercati molto importanti. La diversificazione aziendale produsse il Ranger 4x4 un side by side con volante e sedili come un auto e il 4 luglio 1998 dallo stabilimento di Spirit Lake uscì la prima Victory spinta da un biclindrico a V da 92 pollici cubi.
La crescita Polaris continuò incessante e a cavallo del nuovo millennio venne fondata la divisione PG&A (parts, garments & accessories) che si occupa principalmente di accessori, ricambi e abbigliamento. Nel 2000 venne anche varato il nuovo slogan Polaris “the way out”. Nel frattempo Sportsman si guadagnò notorietà e consensi, tanto da meritarsi premi e riconoscimenti da tutta la stampa mondiale. Polaris nel 2001 calò un altro asso. Si inaugurò l’era dei propulsori big bore bicilindrici con l’introduzione del 700 EFI montato sullo Sportsman. Passò un anno ed ecco che l’azienda del Minnesota chiudere il cerchio con l’introduzione del Predator 500 lo sportivo puro assente sino ad allora. Questo prodotto segnò l’ingresso in un mercato prima dominato dalle marche giapponesi. I pareri della stampa furono unanimi; il Predator si guadagnò lo scettro come miglior sportivo dell’anno. Nel frattempo iniziarono i frazionamenti dei propulsori: venne alla luce il bicilindrico 600 EFI.
E a proposito di utility Polaris nel 2003 fu la volta dell’ATP (All Terrain Pickup) un prodotto di dimensioni contenute, con buone capacità di carico ma soprattutto, all’insegna dell’innovazione; di serie il sistema Versatrac con differenziale posteriore sganciabile. Nel 2004 il mercato Polaris snowmobile iniziò a cambiare anima grazie alla specialissima RMK (Rocky Montain King), una motoslitta regina dell’arrampicata e della neve fresca, mentre il mercato Touring crebbe a tal punto da proporre la Frontier, un vero e proprio SUV delle nevi.
Nel nuovo millennio i ben noti avvenimenti terroristici misero in risalto le capacità operative dell’azienda americana. Ranger, Sportsman e persino prodotti della divisione watercraft si resero protagonisti in Afganistan ed in Iraq come supporto per le truppe operative. In quegli anni il trend commerciale scandì una crescita incessante che continuò senza sosta a partire dal 1990. Nel 1998 l’esportazione valeva il 6%, che diventava l’11% nell’anno successivo, per crescere al 22% nel 2000. Nel 2002 circa il 55% della produzione era destinata al mercato fuori dagli Stati Uniti.
Crebbe l’offerta di modelli sempre più performanti e adatti al fuoristrada impegnato.
Il 2005 fu l’anno dell’arrivo del primo sportivo a quattro ruote indipendenti; l’Outlaw 500 IRS, l’atv da enduro, motore sportivo ma, grazie al sistema posteriore a triangoli sovrapposti, adatto alle mulattiere e al fuoristrada puro e classico. Entrò a far parte della famiglia anche la versione a passo allungato, lo Sportsman X2 completo di cassonetto ribaltabile e differenziale posteriore Turf sganciabile, il medesimo utilizzato dalla serie Ranger. Ma fu il nuovo motore bicilindrico 800 EFI 760 cc a catalizzare l’attenzione del mondo degli atv; montato sullo Sportsman lo collocò al top come prestazioni a livello mondiale. Il 2006 segnò l’introduzione dei motori Ktm sull’Outlaw 525 e sul 450 MXR proiettando Polaris di diritto nell’olimpo delle competizioni. Gli anni a seguire consolidarono la forza della casa americana nella fascia utility con lo Sportsman 500 impegnato a spopolare in tutti i mercati; nel 2008 ecco il non trascurabile traguardo del milione di esemplari venduti nel mondo.
Ma questi furono anni indimenticabili, che segnarono delle vere rivoluzioni nel mercato. Polaris introdusse una nuova classe di veicoli destinati a cambiare il mondo dei fuoristrada. Il Ranger RZR 800 EFI meglio conosciuto come Razor, in pratica una sorta di auto compatta a trazione integrale in grado di muoversi ovunque, spinta da un motore sportivo in grado di regalare sensazioni forti. L’anno successivo, nel 2009, un altro colpaccio da parte del reparto atv; lo Sportsman si arricchisce della serie XP, Extreme Performance. Ancora una volta l’asticella viene innalzata grazie ad prodotto nuovo al 99% spinto da due motori 550 e 850 ad iniezione elettronica. Sempre nel 2009 viene totalmente rinnovata la gamma Ranger ora con modelli a due, tre e sei posti e il RZR aggiunge un’altra freccia al suo arco, l’allestimento S. Carreggiate larghe, motore più potente e la possibilità di sbloccare il differenziale posteriore. Arriva anche una motoslitta rivoluzionaria, la Rush costruita attorno ad un telaio in alluminio compatto e minimale ed una sospensione posteriore a traliccio decisamente fuori dagli schemi. Il 2010 è la volta del RZR 4 posti firmato Robby Gordon e dei nuovi motori 760 cc montati su tutta la gamma di atv e Ranger. L’ultimo colpo da maestro è il RZR XP 900, uscito il primo gennaio 2011…..Ma questa è già un’altra storia. Rimanete collegati, il viaggio non è ancora finito.
Tratto dal libro “The Legend of Polaris”
Traduzione libera a cura di Francesco Mangia